Non stai rompendo, il ng esiste apposta per questo.
Non ho mai preso il talofen dunque, non essendo un medico, non so dirti
niente di preciso. Per una scheda del farmaco puoi provare
http://www.torrinomedica.it/studio/schedefarmaci/TALOFEN.htm
Comunque se non ricordo male tu andavi dal medico generico (dimmi se mi
confondo), se fosse ancora cosi' mi sembra, personalissimo e modestissimo
parere (non voglio scatenare l'ira di nessuno), che sia una follia clamorosa
che ti prescriva un antipsicotico, seppur in dosi molto modeste. Se dunque
e' cosi' ti *consiglierei* di continuare la cura comunque (perche' in ogni
caso te l'ha prescritta un medico che ne sa sicuramente piu' di me e te), ma
di correre in un centro di salute/igiene mentale e chiedere un appuntamento
con uno psichiatra. Sara' completamente gratuito. Nel peggiore dei casi, se
il CSM non puo' assisterti (per carenza di posti o perche' ritengono che la
tua patologia non sia "abbastanza" grave -in ogni caso spiega bene qual è la
tua situazione familiare, cio' non puo' che semplificarti le cose-), allora
ti dovrebbero proporre una visita psichiatrica ambulatoriale, sempre
pubblica, ma soggetta al pagamento del ticket. Il prezzo di queste visite
penso che dipenda da regione a regione, per esempio da me costa 20 euro la
prima visita e 12 tutte le visite successive. In questo caso il problema e'
che per le visite ambulatoriali servirebbe (sottolineo il condizionale) la
richiesta su foglio ASL del medico di base, ma vedrai che se spieghi bene
che hai cattivi rapporti con lui/lei e/o la famiglia la richiesta te la
faranno al CSM.
I farmaci potrai gestirli senza problemi perche' quelli "importanti" sono
tutti mutuabili, paghi solo il ticket. Se non ricordo male prendevi il
valium, avrai visto che le benzodiazepine si pagano mentre i tranquillanti
maggiori, antipsicotici, neurolettici, quasi tutti gli antidepressivi,
stabilizzatori dell'umore e simili sono mutuabili e paghi solo il ticket
(qui 2 euro/scatola).
Tutti questi discorsi sui prezzi di farmaci e visite non si applicano se per
motivi di reddito o altro hai diritto all'esenzione.
Lo so che la parola "centro di salute mentale" fa effetto, ma se ci vai
capirai che non e' un manicomio ma soltanto un posto dove vanno un sacco di
persone con problemi piu' o meno gravi. Te lo dice uno che e' un assiduo
frequentatore.
Se cosi' non fosse, se dunque stai andando da uno specialista, il discorso
cambia radicalmente. Intanto chiedo scusa al tuo medico di base per lo
sproloquio qui sopra ;-)... Uno specialista, come ti hanno gia' scritto
altri, sicuramente ti avra' detto di tornare per vedere i progressi. Tieni
presente che gli psicofarmaci sono centinaia e hanno effetti molto diversi a
seconda delle patologie e delle persone. Il medico non e' un mago, quindi
dovra' quasi certamente fare degli aggiustamenti e se sei convinta di
continuare a stare male o se hai qualsiasi altro dubbio o problema sulla
terapia dovrai parlargliene. Veniamo alla tua domanda nello specifico "mi
sta prendendo per i fondelli"... dunque se e' uno specialista e'
relativamente difficile che ti stia prendendo in giro, puo' aver
sottovalutato il tuo problema, sbagliato, o magari azzeccato in pieno. Ti
conviene aspettare un po', lo so per esperienza che la pazienza in questi
momenti e' carente, pero' fai uno sforzo (io mi dicevo "sono anni che stai
male, che t'importa una settimana in piu' o in meno"), e tieni presente che
certi farmaci impiegano parecchio tempo per dare risultati apprezzabili. In
extremis se proprio sei convinta che stia sbagliando tutto puoi cambiare
medico. Ovvio che se ne cambi tre di fila dovresti avere l'onesta di
riflettere se magari sei tu a sbagliare approccio. Detto cio' nello
specifico sul talofen (ripeto che non lo conosco dunque sono solo
supposizioni) tieni presente che e' un farmaco antipsicotico, dunque tra gli
psicofarmaci uno di quelli "forti". Il dottore *potrebbe* aver deciso di
darti una dose molto bassa di un farmaco forte perche' riteneva di dover
ottenere determinati obiettivi. Ad esempio i neurolettici hanno attivita'
sedativa e ansiolitica ma creano meno dipendenza e assuefazione delle
benzodiazepine, quindi alcuni psichiatri (ci sono diverse linee di pensiero)
preferiscono prescriverli, soprattutto se hanno in previsione una terapia
prolungata. Per questioni anche legislative sul foglietto illustrativo
possono essere scritte altre indicazioni, ma ripeto che dipende dalla
valutazione che ha fatto lo specialista. Nella mia esperienza ho dovuto
prendere degli stabilizzatori dell'umore che come indicazione ufficiale
avevano soltanto "crisi convulsive". In una fase di brutta insonnia
resistente a tutti i sonniferi normali invece ho dovuto prendere in dose
molto bassa lo zyprexa, che e' un antipsicotico. I fase di alterazione seria
dell'umore mi hanno dato il seroquel, anch'esso un antipsicotico atipico,
sempre a dosaggio "ridotto". Una cara amica, neurologa con seri problemi di
insonnia, mi ha "confidato" che una volta aveva finito il sonnifero e aveva
preso qualche goccia di aloperidolo. Gli ultimi tre farmaci che ti ho citato
sono indicati per psicosi acute e croniche inclusa la schizofrenia. Io non
sono uno psicotico, pero' la dott. ha ritenuto di prescrivermeli a bassi
dosaggi per ottenere i risultati che ti ho spiegato. Il/la tuo/a dott.
*potrebbe* aver fatto una valutazione analoga. Riassumendo quello che volevo
dirti e' che ci sono un certo numero di variabili in gioco di cui tenere
conto.
Se, in ultima istanza, ti rendi conto di essere "al limite", cioe' in una
fase acuta di qualsiasi tipo, non conosco esattamente i tuoi problemi ma in
generale intendo crisi depressiva acuta specialmente se con ideazione
suicidaria, crisi maniacale, attacco grave di ansia/panico o altro ricorda
*sempre* che ci sono gli ospedali (pronto soccorso) e, negli orari di
apertura, i CSM che spesso sono in grado di gestire piccole "emergenze". Nel
caso sia possibile ti consiglierei di rivolgerti ai secondi perche' se sei
sfortunata negli ospedali rischi di trovarti all'accettazione con infermieri
non preparati per problemi simili o peggio medici *non* psichiatri
insensibili che ti considerano un malato di serie B. Aneddoto uno: in alcuni
ospedali si usano termini in codice tipo "charlie-5" per indicare un malato
psichiatrico. Aneddoto due: la settimana scorsa ero in ospedale perche' un
mio parente stava male, e c'era anche una signora visibilmente "charlie-5"
che lamentava dolori generici. Ho udito chiaramente il medico dire
all'infermiera -cito testuali parole- "guarda, dev'essere la classica
psicopatica rompicoglioni che vuole farsi ricoverare a tutti i costi, dalle
il toradol 30 [e' un antidolorifico, NDR] sublingua cosi' le viene sonno e
la dimettiamo in fretta". A parte questi inconvenienti, sicuramente
sporadici e "sopportabili" ricorda che in ogni pronto soccorso ci DEVE
essere uno psichiatra reperibile.
Fin qui ho parlato solo di psichiatri, non perche' abbia un amore
particolare, ma perche' tu hai chiesto espressamente di questioni
farmacologiche e di questo se ne puo' occupare solo uno specialista. In
particolare io ho trovato nei farmaci un aiuto fondamentale seppur non
l'unico, almeno nel primo periodo. Per tutto il resto, psicoterapia,
famiglia, amici, filosofie, religioni e quant'altro si aprono altri
capitoli.
Mado' quanto ho scritto! ;-)
Ciao e, come al solito,
forza che ce la facciamo!