Discussione:
Ci risiamo.
(troppo vecchio per rispondere)
The CROW
2010-10-14 08:01:56 UTC
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Mi sono di nuovo rifugiato in casa senza scendere da una quasi
settimana, non provo interesse nemmeno per Internet, il che per chi mi
conosce è un grave sintomo, ennesima ricaduta spero arrivi presto
l'input che mi metta in moto il gusto di vivere.
Per ora inedia disinteresse noia mi accompagnano.
equilibrista
2010-10-14 11:38:54 UTC
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Post by The CROW
Mi sono di nuovo rifugiato in casa senza scendere da una quasi
settimana, non provo interesse nemmeno per Internet, il che per chi mi
conosce è un grave sintomo, ennesima ricaduta spero arrivi presto
l'input che mi metta in moto il gusto di vivere.
Per ora inedia disinteresse noia mi accompagnano.
e a donne come siamo messi? ;-)
(do per scontato che tu sia XY; se XX vale il contrario...)
--
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
The CROW
2010-10-14 16:09:46 UTC
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Post by equilibrista
Post by The CROW
Mi sono di nuovo rifugiato in casa senza scendere da una quasi
settimana, non provo interesse nemmeno per Internet, il che per chi mi
conosce è un grave sintomo, ennesima ricaduta spero arrivi presto
l'input che mi metta in moto il gusto di vivere.
Per ora inedia disinteresse noia mi accompagnano.
e a donne come siamo messi? ;-)
(do per scontato che tu sia XY; se XX vale il contrario...)
-
io non ricordo nemmeno più cosa siano, dopo il divorzio sono stato
nauseato da un paio di storiaccie in cui hanno tentato di infangarmi per
questioni di interesse.
Vivo tranquillo e il problema è che ho chiuso le porte di mia volontà,
mi hanno trascinato in camera da letto dopo un pranzo speciale,
accettato e consumato, con tanto piacere, ma non frequento più ne quello
ne altri ristoranti.
ganimede
2010-10-15 00:30:26 UTC
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Post by The CROW
Mi sono di nuovo rifugiato in casa senza scendere da una quasi
settimana, non provo interesse nemmeno per Internet, il che per chi mi
conosce ᅵ un grave sintomo, ennesima ricaduta spero arrivi presto
l'input che mi metta in moto il gusto di vivere.
Per ora inedia disinteresse noia mi accompagnano.
Conosci il tuo nemico... fai una bella ricerca sulla noia.

Comunque, puoi provare ad abbattere la noia mantenendoti operoso.

Hai cose su cui fare manutenzione o comunque da mantenere pulite:
casa, auto, pc.

Hai un corpo che necessita di esercizio fisico per mantenersi sano.

Sono cose che non richiedono troppa capacità di attenzione e
concentrazione, quindi puoi farle anche se sei in crisi.

Prova a fare queste cose costruttive senza stare a pensare se hai
voglia o meno di farle, forzati. Almeno strapperai alcune ore
giornaliere alla noia, altre gliele strappi con il sonno, quelle che
rimangono sta a tre trovare il modo di riprendertele.
The CROW
2010-10-15 07:43:20 UTC
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Saggi suggerimenti, ma dove matto la depressione - a me prende come un
rifiuto per ogni cosa addirittura ritengo superflui i ragionamenti,
figuriamoci il prendermi cura di.....
Ti ringrazio per il celato tentativo di smuovermi.
rotonda
2010-10-15 08:36:38 UTC
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La curi in qualche modo?
Io ho iniziato qualche settimana fa a prendere un farmaco, sotto il
controllo dello psichiatra, ma non è ancora cambiato nulla...
possibile? ho sempre sonno e mi rifugio nel non fare niente dormire e
internet per evitare di prendermi le mie responsabilità..
Ho iniziato anche dei colloqui con uno psicologo, ma sinceramente non
capisco da che parte porti il parlare parlare di me...
equilibrista
2010-10-15 13:04:17 UTC
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Saggi suggerimenti, ma dove metto la depressione - a me prende come un
rifiuto per ogni cosa addirittura ritengo superflui i ragionamenti,
Imho, la depressione causa una introflessione dell'energia, il corpo si
pone in standby energetico in seguito al disorientamento nei confronti
delle situazioni che l'individuo affronta nella vita, e che nell'insieme
vengono accumulate sotto forma di piccole dosi di paura anche
impercettibile, e che al punto di saturazione sfociano poi nella
depressione, imho. Questo standby psicofisico e' percepibile nel corpo nei
vari distretti: respiratorio, digerente, nervoso, ecc., tutti depotenziati
in condizione di minimo dispendio energetico, imho, proprio come in stato
di assedio o come ci si pone in situazione di difesa essendo con le spalle
al muro, i sensi sono tesi e lo stato di allerta e' alto, l'ambiente e'
tenuto sotto vigile controllo ma per un breve raggio di azione intorno
all'individuo, l'individuo e' in allerta nel perimetro con se stesso al
centro, egli percepisce se stesso al centro dell'universo, circondato da un
universo ostile in attesa di ulteriori aggressioni e senza possibilita' che
questo cambi in meglio, senza speranza.

Imho, il contrario della paura e' la curiosita', che e' appunto una
estroflessione di energia, il modo di avere curiosita' e' eliminare i
pregiudizi che sono una memoria storica, la memoria puo' essere resettata
dall'applicazione sistematica del "perdono incondizionato".
L'applicazione del "perdono incondizionato" e' alla portata anche
dell'individuo depresso, in quanto non richiede azione, ma solo un
esercizio di pensiero e che assorbe un minimo quantitativo di energia
mentale. I benefici effetti sono subito riscontrabili, e questo ne
incoraggia e ne sostiene l'applicazione sistematica che in seguito diventa
poi uno stile di vita.
Per averne riscontro e' importante porsi in ascolto di se stesso ( corpo e
mente ), e applicare il "perdono incondizionato" in modo generalizzato e
indefinito all'ambiente circostante. Si puo' notare un istantaneo
miglioramento dei vari parametri fisici e psichici, si tratta di sensazioni
di modesta entita', e quindi ci vuole molta attenzione, ma percepire queste
brevi sensazioni positive serve a capire che questa e' la terapia utile a
migliorare la situazione. Per rendere definitivi questi miglioramenti ne
sara' poi necessaria l'applicazione costante.
--
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Hash
2010-10-17 10:35:04 UTC
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L'applicazione del "perdono incondizionato" > --
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Sai che nella tua teoria trovo molto che va daccordissimo con il Vangelo;
hai mai pensato di scriverla in un libro?
equilibrista
2010-10-17 13:18:38 UTC
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Post by Hash
L'applicazione del "perdono incondizionato" > --
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Sai che nella tua teoria trovo molto che va daccordissimo con il Vangelo;
hai mai pensato di scriverla in un libro?
ti ringrazio, comunque sia io cerco di renderla non di parte: non sono
abbastanza istruito da affermarlo con certezza, ma mi sembra di capire che
in tutte le religioni e in tutte le filosofie intese al miglioramento della
condizione umana, ci sia questo tipo di filosofia che qui chiamo
pedantemente "perdono incondizionato", ma che e' stata individuata anche
con altri nomi. Ovviamente ci sono anche tante altre teorie utili, non solo
questa.
Sai perche' e' effettivamente presente nel Vangelo ma con la maggior parte
dei cristiani non funziona? perche' si ritiene che il messaggio vangelico
sia effettivamente corretto, ma uscendo dalla bocca di Dio, per essere
applicabile necessita di avere doti divine, cioe' solo un individuo divino
puo' adeguarvisi, e in tal modo e' considerata irraggiungibile ed
inapplicabile.
Io faccio del mio meglio per trasmetterla, posso solo affermare che e'
stata efficace per il miglioramento della mia vita, per questo la espongo.
Quanto a scrivere un libro, come dicevo e' gia' presente in tanti libri, a
me piace scriverla qui su "free.it.problemi.depressione" in modo
trasversale, tra individui di pari livello, sperando di migliorare la vita
di qualcuno.
La sua applicazione, nel tipo di societa' in cui viviamo e' difficile, ma
non impossibile. Forse la sua utilita' all'individuo e' direttamente
proporzionale al vissuto, all'educazione ricevuta e all'interesse che si
prova (o non si prova...) quando se ne viene a conoscenza: per me e' stata
una folgorazione, e da allora e' stata la filosofia che tengo sempre con
me, per altre persone potrebbe non essere altrettanto significativa.
ciao
--
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
The CROW
2010-10-17 15:49:48 UTC
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State esagerando,
io come soluzione stò valutando di rischiare nuovamente in un lavoro in
franchising, ma ci sono mille e più ma. da valutare.
Hash
2010-10-17 19:44:27 UTC
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Post by The CROW
State esagerando,
'esagerando'... C'è tanta gente, ragazzi e non, che per la depressione
SOFFRE e MUORE
The CROW
2010-10-18 09:39:36 UTC
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Post by Hash
Post by The CROW
State esagerando,
'esagerando'... C'è tanta gente, ragazzi e non, che per la depressione
SOFFRE e MUORE
-

Chiedo scusa per la mia superficialità.
equilibrista
2010-10-18 11:55:02 UTC
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Post by The CROW
Post by Hash
Post by The CROW
State esagerando,
'esagerando'... C'è tanta gente, ragazzi e non, che per la depressione
SOFFRE e MUORE
Chiedo scusa per la mia superficialità.
io lascerei stare di dare una classifica di importanza a tutto: credo che
senza PACE INTERIORE non si va da nessuna parte con serenita', qualunque
cosa si cerchi di fare, anche un franchising, imho.
Ognuno la usa come meglio crede e nelle situazioni piu' varie, dalle
piccole alle grandi cose.
Inoltre, il bello del meccanismo e' che se si impara come ottenerla a
propria volonta', si puo' anche decidere di farne temporaneamente a meno:
"perdono incondizionato" e' la chiave, allenamento e' la regola da usare
per diventare esperti.
Mi sembra che ci sia molto misticismo orientale in tutto questo meccanismo
del "perdono incondizionato" al fine della PACE INTERIORE, ovvero e' un
escamotage necessario per un occidentale che e' stato cresciuto sotto i
fondamenti aristotelici, per un buddista probabilmente il problema non
sussiste, ma anche qui e' meglio lasciar perdere di classificare, per
usufruirne non serve alcuna classifica.
--
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Contrario
2010-10-23 13:43:24 UTC
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Post by equilibrista
usufruirne non serve alcuna classifica.
--
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Raga...
ma cosa stiamo cercando... ?
sono arrivato, proprio pochi giorni fa ad una conclusione...
siamo animali... evoluti...(non tutti)..ma pur sempre animali
in noi domina l'istinto... il prepotente istinto che guida ogni essere
vivente....
il solo unico nostro fine è la procreazione per l'avanzamento della specie
tutto il resto sono boati caotici che derivano dalla nostra razionalità...

capito e accettato questo....
così come...capito e accettato di NON accettarlo...
il resto è quieto vivere...

non voglio dilungarmi con un monologo...
rispondo a domande così come critiche verso questa teoria...

yiao raga
ganimede
2010-10-24 01:57:27 UTC
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On 23 Ott, 15:43, "Contrario"
Post by Contrario
Post by equilibrista
usufruirne non serve alcuna classifica.
--
Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Raga...
ma cosa stiamo cercando... ?
sono arrivato, proprio pochi giorni fa ad una conclusione...
siamo animali... evoluti...(non tutti)..ma pur sempre animali
in noi domina l'istinto... il prepotente istinto che guida ogni essere
vivente....
il solo unico nostro fine è la procreazione per l'avanzamento della specie
tutto il resto sono boati caotici che derivano dalla nostra razionalità...
capito e accettato questo....
così come...capito e accettato di NON accettarlo...
il resto è quieto vivere...
non voglio dilungarmi con un monologo...
rispondo a domande così come critiche verso questa teoria...
yiao raga
Anch'io ho una teoria. Non è alternativa alla tua.

Partiamo con qualche osservazione.

Attualmente al mondo c'è un surplus di forza lavoro.

C'è un eccessivo sfruttamento di risorse naturali.

Grandi imperatori non hanno lasciato figli, essendo così costretti a
passare l'impero a persone competenti invece che a qualche bamboccione
che avrebbe mandato tutto a donnine allegre prima del tempo.

C'è tanto "materiale genetico" di qualità, ci sono persone di tutti i
tipi.

C'è una sovra-produzione di esseri umani, a meno che non fossimo
destinati un giorno a colonizzare altri pianeti in questa galassia,
allora questa sovra-produzione potrebbe avere un senso (motivare gli
uomini alla ricerca di nuovi mondi).

Comunque, lasciamo perdere i nuovi mondi. Passiamo alla tesi.

Non credo affatto che la procreazione abbia come obbiettivo l'
"avanzamento della specie".

Il Mondo starà bene e forse meglio anche senza le nostre discendenze.
La mia, la tua, non sto parlando del genere umano intero, ma di
qualche individualità qua e la, qualunque essa sia, non è fondamentale
che si riproduca.

Arriviamo all'antitesi.

Secondo me la procreazione, nel mondo odierno, non ha tanto una
valenza sociale quanto individuale.

La procreazione non è che l'atto della continuazione di sé dopo la
morte.

E' l'unica via attualmente praticabile per aspirare all'immortalità.

La domanda è, ma io aspiro a questa immortalità? Mi interessa
continuare ad esistere, seppure mescolato con l'essenza di
qualcun'altra, anche dopo la morte, quando questa avverrà?

Bho. Se io avessi il coraggio di rispondermi NO, NON ME NE FREGA UN
ACCIDENTE, allora si che sarei ancora più LIBERO da qualsiasi vincolo,
da qualsiasi costrizione, da qualsiasi desiderio indotto dall'esterno
e non dalla mia libera volontà.

Però, se io avessi questo coraggio, e fossi quindi ancora più libero,
riuscirei a trovare un uso di questa libertà? Me ne farei qualcosa?

Ma forse, nel dubbio, non è meglio cercare di continuare a perpetuare
la propria esistenza, anche dopo la morte, tanto poi c'è sempre tempo
ad estinguersi?

Però ancora, se la mia essenza è in comune, parzialmente, con quella
di mio fratello, di mio cugino, e così via, arrivando a quell'altro
essere umano agli antipodi rispetto a me, potrei fregarmene di
procreare e, forse in maniera un po' da parassita (o forse no),
lasciare a loro il compito di perpetuare la nostra essenza, mentre io
mi dedicherei ad altre cose che invece mi vengono meglio?

Ciao
Mr. Big1©
2010-10-24 02:50:02 UTC
Permalink
"ganimede" <***@gmail.com> ha scritto nel messaggio news:82902396-14c5-4abc-b58a-***@g25g2000yqn.googlegroups.com...

[cut]

E' meglio se spegni tutto e vai a dormire perchè mi sa che cominci a sragionare...
..senza alcuna intenzione di offenderti.
Ciao
--
Risposte dirette a: b i g _ p a u l [ A T ] i n w i n d [ D O T ] i t

Sono un pessimista felice. Le cose vanno peggio di ogni piu' rosea previsione. (Altan)
Contrario
2010-10-24 22:04:30 UTC
Permalink
Post by Mr. Big1©
E' meglio se spegni tutto e vai a dormire perchè mi sa che cominci a sragionare...
..senza alcuna intenzione di offenderti.
Ciao
--
Risposte dirette a: b i g _ p a u l [ A T ] i n w i n d [ D O T ] i t
Sono un pessimista felice. Le cose vanno peggio di ogni piu' rosea previsione. (Altan)
[cut]
Un intervento pressochè inutile...nonchè uno dei pochi che tu abbia fatto.
Se siamo qui è perchè la mente è in costante movimento...e non è
assolutamente un male.!
Il problema deriva nel momento in cui si fa fatica a controllarla!
Per il resto preferisco pensare piuttosto che "andare a dormire"...
"...senza nessuna intenzione di offenderti."


Contrario
Mr. Big1©
2010-10-24 22:54:25 UTC
Permalink
Post by Contrario
Un intervento pressochè inutile...nonchè uno dei pochi che tu abbia fatto.
Se siamo qui è perchè la mente è in costante movimento...e non è assolutamente un male.!
Il problema deriva nel momento in cui si fa fatica a controllarla!
Per il resto preferisco pensare piuttosto che "andare a dormire"...
"...senza nessuna intenzione di offenderti."
Ma tu l'hai letto bene l'intervento di Ganimede? che c'entra con la depressione?, semmai ha più a che fare con la filosofia,
se proprio lo vogliamo "classificare". Poi scusa se non sono iperattivo come te nello scrivere sul NG (che, tra l'altro,
nonostante la tua instancabile ed importante presenza ha una media di meno di 2 post al mese!! ai quali seguono non più di
qualche reply...).
Poi considera che è esclusiva dei grandi geni (e non tutti) l'avere bisogno in maniera molto modesta di riposare il cervello
dormendo, per tutti gli altri, me e te compresi, è più salubre una belle dormita che lo stare a macerarsi su questioni
probabilmente più grandi di noi e da tempo immemore all'esame di pensatori ben più attrezzati. Questo non vuol dire che
dobbiamo smettere di pensare alla nostra condizione spirituale, ma che dobbiamo farlo al meglio delle nostre capacità
psico-fisiche per ottenere un minimo di risultato. Sull'inutilità del mio intervento mi rimetto alla tua clemenza di censore
ma considera che la stessa valutazione può essere rivolta anche al tuo.
Poi è scontato che a tutto questo tu sia... Contrario.
--
Risposte dirette a: b i g _ p a u l [ A T ] i n w i n d [ D O T ] i t

Sono un pessimista felice. Le cose vanno peggio di ogni piu' rosea previsione. (Altan)
ganimede
2010-10-25 00:53:23 UTC
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raga, non bisticciate :-p

tornando allo spunto dato da Contrario: un esempio estremo, vedi le
api, una sola si riproduce, le altre si occupano di altre mansioni. e
se la nostra evoluzione sociale fosse diretta li?

e se l'attuale decrescita demografica (non considerando le
immigrazioni) che stiamo vivendo in Europa (e in Italia in
particolare) non fosse che uno sviluppo in questo senso?

siamo cresciuti con l'aspettativa dei nostri genitori che anche noi ci
saremmo sposati e avremmo dato loro dei nipoti, e, invece, guarda un
po', per molti di noi non andrà così.

ora, dobbiamo mortificarci, o possiamo decidere che questo mondo è
diverso da quello che hanno vissuto loro?

che loro si sono riprodotti in massa perché questo richiedeva la
società in quel periodo, quel periodo in cui la crescita economica era
basata più sull'incremento delle economie di scala che sull'efficienza
a ogni costo?

è vero, l'organizzazione sociale delle api è anche legata al fatto che
ogni colonia condivide lo stesso patrimonio genetico, ma noi umani
abbiamo il dono dell'astrazione.

cioé, ma tu mi vedi fare questi ragionamenti alle otto di mattina? per
forza devo farli a fine giornata o poi finirei per non combinare
niente tutto il giorno.
ganimede
2010-10-25 01:00:40 UTC
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Post by ganimede
tornando allo spunto dato da Contrario: un esempio estremo, vedi le
api, una sola si riproduce, le altre si occupano di altre mansioni. e
se la nostra evoluzione sociale fosse diretta li?
mi sono espresso male, non volevo accollare a Contrario i miei
pensieri, intendevo invece dire che ero partito da un suo articolo per
contribuire a un tema che mi interessa.

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