On 23 Ott, 15:43, "Contrario"
Post by ContrarioPost by equilibristausufruirne non serve alcuna classifica.
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Avendo la pace interiore come scopo, il perdono incondizionato e' l'unica
funzione necessaria.
La gratitudine e' il sintomo della consapevolezza raggiunta.
Raga...
ma cosa stiamo cercando... ?
sono arrivato, proprio pochi giorni fa ad una conclusione...
siamo animali... evoluti...(non tutti)..ma pur sempre animali
in noi domina l'istinto... il prepotente istinto che guida ogni essere
vivente....
il solo unico nostro fine è la procreazione per l'avanzamento della specie
tutto il resto sono boati caotici che derivano dalla nostra razionalità...
capito e accettato questo....
così come...capito e accettato di NON accettarlo...
il resto è quieto vivere...
non voglio dilungarmi con un monologo...
rispondo a domande così come critiche verso questa teoria...
yiao raga
Anch'io ho una teoria. Non è alternativa alla tua.
Partiamo con qualche osservazione.
Attualmente al mondo c'è un surplus di forza lavoro.
C'è un eccessivo sfruttamento di risorse naturali.
Grandi imperatori non hanno lasciato figli, essendo così costretti a
passare l'impero a persone competenti invece che a qualche bamboccione
che avrebbe mandato tutto a donnine allegre prima del tempo.
C'è tanto "materiale genetico" di qualità, ci sono persone di tutti i
tipi.
C'è una sovra-produzione di esseri umani, a meno che non fossimo
destinati un giorno a colonizzare altri pianeti in questa galassia,
allora questa sovra-produzione potrebbe avere un senso (motivare gli
uomini alla ricerca di nuovi mondi).
Comunque, lasciamo perdere i nuovi mondi. Passiamo alla tesi.
Non credo affatto che la procreazione abbia come obbiettivo l'
"avanzamento della specie".
Il Mondo starà bene e forse meglio anche senza le nostre discendenze.
La mia, la tua, non sto parlando del genere umano intero, ma di
qualche individualità qua e la, qualunque essa sia, non è fondamentale
che si riproduca.
Arriviamo all'antitesi.
Secondo me la procreazione, nel mondo odierno, non ha tanto una
valenza sociale quanto individuale.
La procreazione non è che l'atto della continuazione di sé dopo la
morte.
E' l'unica via attualmente praticabile per aspirare all'immortalità.
La domanda è, ma io aspiro a questa immortalità? Mi interessa
continuare ad esistere, seppure mescolato con l'essenza di
qualcun'altra, anche dopo la morte, quando questa avverrà?
Bho. Se io avessi il coraggio di rispondermi NO, NON ME NE FREGA UN
ACCIDENTE, allora si che sarei ancora più LIBERO da qualsiasi vincolo,
da qualsiasi costrizione, da qualsiasi desiderio indotto dall'esterno
e non dalla mia libera volontà.
Però, se io avessi questo coraggio, e fossi quindi ancora più libero,
riuscirei a trovare un uso di questa libertà? Me ne farei qualcosa?
Ma forse, nel dubbio, non è meglio cercare di continuare a perpetuare
la propria esistenza, anche dopo la morte, tanto poi c'è sempre tempo
ad estinguersi?
Però ancora, se la mia essenza è in comune, parzialmente, con quella
di mio fratello, di mio cugino, e così via, arrivando a quell'altro
essere umano agli antipodi rispetto a me, potrei fregarmene di
procreare e, forse in maniera un po' da parassita (o forse no),
lasciare a loro il compito di perpetuare la nostra essenza, mentre io
mi dedicherei ad altre cose che invece mi vengono meglio?
Ciao