"orpy" <***@urcaurca.tirulero> ha scritto nel messaggio news:4ba149ed$0$823$***@reader5.news.tin.it...
necessità hai, di continuare a fare l'oca giuliva?
Post by orpyCiao DDV, io non so quanti anni hai tu e in che ambiente vivi. Fino ad ora
io ho visto che peggio stai e peggio gli altri ti fanno stare, se glielo
mostri.
I prossimi sono 68 e ho capito anch'io che si può palesare il proprio
malessere a pochissime persone. Nel momento del bisogno capisci realmente
l'essenza degli amici. Una coppia + anziana di me, che frequento da molti
anni, si farebbe in quattro se avessi qualche problema fisico, ma di fronte
al mio disagio esistenziale, non solo non mi hanno capita, ma mi hanno
trattato come se fossi un ufo.
Specialmente gli anziani hanno delle remore insormontabili di fronte al
disagio psicologico, retaggio di una cultura in cui, risolto il problema
della sopravvivenza, tutti gli altri erano delle stupidaggini.
Post by orpySe hai dai 15 ai 20 anni è obbligatorio. Rispondere "BENE" all'inutile
"ciaocomestai" è obbligatorio, perché alla gente non frega niente di come
stai davvero, soprattutto se stai male.
Guarda che lo faccio anch'io, per non innescare il solito meccanismo. Non ce
ne frega niente del male degli altri, perché ognuno di noi è convinto di
soffrire di più.
A volte in strada mi capita di captare discorsi di persone anziane, che si
scambiano dettagliatamente informazioni sulla loro cartella clinica, facendo
a gara a chi ha più malattie; gli uomini soprattutto parlano dei loro
malanni fisici, di disagi esistenziali mai.
Post by orpyA tutti interessa io io io io io e più vai avanti e peggio è ... se non
sei un ambiente elitario (e non alludo al denaro, ma alle teste pensanti)
la gente è normale, non sono santi, non sono geni. La comprensione
dell'altro, mettersi nei suoi panni, la compassione e l'empatia sono
lontane, inutili.
Non è soltanto quello.
Ricordati che non tutti vogliono essere compatiti; a volte ammettere di
avere bisogno di compassione ed empatia è considerata una modo di
manifestare la propria inferiorità, quasi gli altri volessero farti notare
di essere meno sfigati di te.
Come fa' un 15/20enne a palesare le sue carenze e debolezze, senza sentirsi
in qualche modo sminuito?
Post by orpyDa quando vai all'asilo a quando sei davanti alla macchinetta del caffé
(se sei così fortunato) quello che conta è la popolarità, come in un
piccolo palco in cui l'attore sa di dover leggere - e alla svelta - la
risposta sulla faccia del proprio pubblico. Che della realtà ha raramente
bisogno e tantomeno desiderio, perché ne ha già piene le tasche della sua,
se è triste e piena di problemi.
Appunto, hai analizzato perfettamente la situazione.
Tutti recitiamo una parte ad uso e consumo degli altri.
Stupido vero?
Post by orpyGli amici esistono, sono ottimi, sono rari, sono da ricercare ma anche
loro hanno un certo grado di sopportazione e sarebbe ingiusto abusare
della loro benevolenza; se non si tratta di accumulo si tratta di
frequenza, perché anche loro, pur sentendo veramente i problemi tuoi,
hanno i loro; più sono empatici e peggio staranno; come guardare Report
caomprendendo la portata dello sfacelo che ci circonda... noi VOGLIAMO
sapere la verità... ma se la sentiamo fino in fondo ci sommerge come una
valanga di fronte alla quale siamo impotenti, piccolissimi ...
Non sai come hai colto nel segno.
Avevo una cara amica; abbiamo smesso di frequentarci, perché eravamo
talmente simili, che la nostra frequentazione ci danneggiava. Ognuno di noi
soffriva talmente per i problemi dell'altra, che invece di trovare reciproco
conforto, ci immergevamo nella melma sempre di più.
Post by orpyFacci caso: non ti è mai capitato di essere particolarmente felice e
vedere che le ragazze ti guardavano con sguardo diverso? Non è che prima
eri tu che non le notavi... mettiti nei loro panni: vedi uno con lo
scazzo... giri lo sguardo... vedi uno ringalluzzito e sorridente... e il
sorriso è contagioso.
Non mi è mai capitato, perché sono una donna! comunque la cosa è
interscambiabile.
Sino a che punto si può fingere sempre, per avere un'immagine che non ci
corrisponde?
Post by orpyCerto ed uno dei modi in cui lo dimostra maggiormente è farti sapere
quanto insignificante e lagnoso sia il tuo stato ... e come molti di noi
sanno bene, questo è il modo in cui la gente comune risponde alla
depressione, ovvero male e se ben ricordo qualsiasi professionista direbbe
che non è la via giusta, è dannosa, deleteria.
Chi non è depresso non può capire.
Chiunque arriva a comprendere un male fisico, perché lo ha provato sulla
propria pelle.
Come si fa' ad immaginarsi "il mal di vivere", se uno non ce l'ha e non
immagina neanche possa esistere?
Bisogna prenderne atto, senza accusare tutto il mondo di insensibilità.
Non ci arrivano per ignoranza (nel senso latino di ignorare-non sapere), non
è colpa loro.
Post by orpyPerché alla maggior parte degli altri di vedere la morte che cammina non
gli va, preferiscono che sia ben bene imbiancata e con un manifesto di un
bel figliolo o una bella figliola incollato sopra, possibilmente
sorridente e senza problemi, che "io c'ho già i miei".
Ribadisco il concetto.
Ognuno di noi è convinto che i nostri problemi siano più gravi di quelli
degli altri.
E' umano.
Anche noi due siamo convinti della stessa cosa, no?
E per quanto tutti noi sappiamo
Post by orpyche 100 di questi non ne facciano manco mezzo di uno di quelli buoni, di
amici veri, di persone che vale la pena frequentare, molte delle persone
che frequentiamo non ce le scegliamo e il modo in cui esse reagiscono al
nostro umore non finisce in un'altra dimensione: ha delle conseguenze che
domani saranno di nuovo con noi.
Consolati, che ad una certa età questi distinguo hanno molto meno valore e
non te ne può fregar di meno delle conseguenze di certi comportamentei.
E' uno dei pochi aspetti positivi della vecchiaia!
Post by orpyQuesto mi conforta.
A me non è servito, ma ci sono andato solo un paio di anni... ho visto che
qualcuno è ricorso ai farmaci... io l'ho sempre sentito come una ulteriore
tappa nel fallimento personale ma... ci sto ripensando. In fondo chi beve
e si droga fa lo stesso... ma va verso il peggio... forse con un aiuto
vero (anche chimico) si va verso il meglio.
Se è per questo, io ci sono andata per molto meno tempo, ma, come ho già
scritto qui, la mia psicologa ed io, ci siamo rese conte che senza un aiuto
farmacologico non ce l'avrei fatta. Stavo tanto male, che non ho neanche
preso in considerazione la tappa del fallimento personale. Ecchecca°°o, sto
affogando e voglio continuare a nuotare da sola, se mi serve un salva-gente?
Cosa ca°°o me ne frega del mio orgoglio, se mi sta crollando il mondo
addosso? Anche volendolo fermamente non potrei curare la pressione alta con
l'auto-convincimento, mi pare, o no?
Perché fai il paragone con chi beve o si droga?
Perché non ti paragoni con un diabetico, per esempio?
Se tu per il primo hai dei pregiudizi su te stesso, ti precludi alcune
possibilità di miglioramento e, bada bene, ho detto miglioramento, non
guarigione.
DDV